CHE COSA VUOL DIRE DIVENTARE ADULTI? QUANDO LO SI DIVENTA VERAMENTE?

Essere adulti non è una faccenda che ha a che fare con l’età cronologica.

Conosco molte persone che semplicemente invecchiano senza diventare adulte, ripetendo sempre gli stessi errori e non riuscendo a crescere nel tortuoso e misterioso percorso che è la vita.

Adulto è colui che smette di cercare amore incondizionato e senso per la propria esistenza nel partner, nei figli, negli amici.

Adulto è colui che si prende le proprie responsabilità, ma non quelle di pagare le bollette o l’affitto di casa. Parlo della responsabilità delle proprie scelte, delle proprie paure e fragilità.

É colui che accetta la ”vertigine della libertà”(*), prende la sua vita in carico, smettendo di dare le colpe alla crisi, al sindaco, agli insegnanti, agli altri.

Chi da bambino è stato umiliato, si è sentito solo, ha sentito di non essere stato amato abbastanza, chi ha incontrato la rabbia e la critica, chi si è sentito eccessivamente responsabilizzato, chi ha urlato senza voce, chi la voce l’ha usata ma nessuno è stato a sentirla, chi ha atteso mani invano, chi ha temuto quelle mani: per tutti questi “chi” essere adulti è solo un miraggio o una illusione se prima non c’è stato il coraggio e la forza di accettare il dolore vissuto e non c’è stato un tempo di profonda rielaborazione.

La psicoterapia serve a questo: a prendere in carico il bambino che si è stati e a diventarne la madre e il padre.

Non si può diventare adulti se nessuno ha visto il bambino che siamo stati, noi per primi.

Ciò che separa un bambino dall’adulto è la consapevolezza e la capacità di sostenere l’onda d’urto del dolore, più o meno grande, accumulato.

Un dolore che si esprime spesso in sintomi psicosomatici, fatiche nel portare avanti la vita, relazioni complicate, ansia, depressioni, vuoto esistenziale, dipendenze, rabbia, blocco.

Il dolore trova davvero tanti modi diversi per farsi sentire.

Ciò che rimane dopo che il dolore è stato compreso e rielaborato, è amore, leggerezza, empatia, sintonia con se stessi e gli altri.

(*cit. M.Recalcati)

2 Comments
  • Cristian Cremonesi
    Posted at 12:32h, 15 Marzo Rispondi

    Concordo e mi ritrovo in quello che c’è scritto soprattutto nel vuoto esistenziale. Buona giornata dottoressa

    • Cledis
      Posted at 14:04h, 15 Marzo Rispondi

      Diventare adulti è un po’ come la realizzazione della tour Eiffel: uno straordinario “lavoro emotivo” di ingegneria. Come diceva Freud: “ si può sempre fare qualcosa di quello che hanno fatto di noi”.

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